"OLTRE L'AZZURRO" (BEYOND THE SKY) Giorgio Giorgi and Carlo Carlesi Pacini Editore Pisa - 1983. |
La mattina del 28 maggio 1911 alle ore 5,43 s'iniziò all'aerodromo di Buc (Parigi) la partenza di 12 aviatori, dei 20 regolarmente iscritti. Essi erano: |
1. Garros Roland 2. Beaumont (Conneau) 3. Vidart Renato 4. Kimerling Alberto 5. Manissero Romolo 6. Weymann Carlo 7. Frey Andrea 8. Level Renato 9. Gaget Giuseppe 10 Bathiat Leone 11. Bielovucic Giovanni 12. Molla Michele |
Monoplano «Bleriot» Monoplano «Blériot» Monoplano «Blériot» Monoplano «Sommer» Monoplano «Blériot» Monoplano «Nieuport» Monoplano «Morane» Biplano «Savary» Monoplano «Morane» Monoplano «Sommer» Biplano «Voisin» Monoplano «Sommer» |
Brevetto francese 147 Brevetto francese 322 Brevetto francese 133 Brevetto francese 291 Brevetto francese 473 Brevetto americano 14 Brevetto francese 93 Brevetto francese 321 Brevetto francese 335 Brevetto francese 110 Brevetto francese 87 Brevetto francese 166 |
Prima giornata: 28 maggio 1911. Le partenze s'iniziarono nella mattinata. La prima, di Garros, avvenne alle ore 6. Verso sera Beaumont e Garros raggiungevano Avignone, compiendo, in un solo giorno, i 645 chilometri che li separavano da Parigi e lasciando gli altri aviatori disseminati lungo il percorso. Manissero: atterrava ad Avallon, a 215 chilometri da Parigi e a 60 da Digione, per riparare il serbatoio della benzina; ma una nuova disgrazia lo attendeva: la rottura dell'elica e di una ruota. Kimmerling: atterrava a Troyes a 152 chilometri e attendeva di ripartire. Molla: un turbine lo faceva scendere a 6 chilometri da Lione ove restò in attesa di ripartire. Frey: rimase fermo a Lione, ove restò in attesa di ripartire. Vidart: egli pure, giunto a Lione, attendeva di ripartire. Level: si fermò a Bray-sur-Seirie a 140 chilometri da Parigi. Bathiat: si fermò a Latrompe a 75 chilometri da Parigi. Gaget:- si trovava a Venerets a 210 chilometri da Parigi. Weymann: fermo a Troyes a 152 chilometri, intento a riparare l'elica. Bielovucic : si fermò a Juvisy . Seconda giornata: 29 maggio 1911. Beaumont e Garros compiono il tragitto Avignone-Nizza-Aerodromo della California, a 840 chilometri da Parigi, dopo infiniti guai in mezzo all'uragano ed alla tempesta. Kimmerling e Frey: giungono ad Avignone in attesa di ripartire. Gli altri concorrenti sono sparsi ancora lungo il percorso. Terza giornata: 30 maggio 1911. Garros partiva da Nizza alle ore 4,55 e, costeggiando, arrivava a Genova nella spianata del Bisagno, dove era stato approntato il Campo di atterraggio, alle ore 8,21. Si assistè ad un entusiasmo indescrivibile. L'incertezza della lotta attraverso lo spazio ed il duello aereo fra Beaumont e Garros avevano fatto nascere una vera passione fra gli spettatori. Da Nizza venne comunicato telefonicamente a Garros che Frey e Beaumont erano in procinto di ripartire. Garros faceva revisionare il suo logoro apparecchio e decideva di riprendere il volo. Alle 16,40 l'aviatore s'innalza, passando sulla folla acclamante dagli spalti di Santa Chiara, rilanciandosi come un bolide verso il mare. Garros prosegue il suo viaggio aereo sotto l'occhio vigile delle nostre torpediniere. Alle 11,45 sorvola l'isola Palmaria e arriva felicemente a Pisa San Rossore alle ore 12,35, in mezzo agli applausi del pubblico. Frey arriva a Nizza alle ore 8,18. Quarta giornata: 31 maggio 1911. La lotta aerea si fa sempre più serrata. Garros parte da Pisa alle ore 4,54 ma, per arresto al motore, precipita alle 5,22 presso Castagneto Cardiello a 1.46 chilometri da Parigi, restando illeso, ma spezzando l'ala destra e avendo l'elica ed il motore in cattive condizioni. Occorreva assolutamente un nuovo apparecchio per proseguire. Intanto anche Frey, arrivato a Genova, ne ripartiva alle 4,15. Raggiungeva Pisa alle ore 6,28. Ma anch'egli atterrava malamente ferendosi leggermente e rovinando l'apparecchio. Garros, stanco, ritorna in ferrovia a Pisa. Egli era caduto in vicinanza della strada ferrata, mentre un treno stava passando. Il macchinista, che lo aveva visto cadere, aveva fermato il treno nell'intenzione di portare soccorso all'aviatore creduto ferito. Garros ne approfittava per salire sul treno ed arrivare così alle 8,20 a Pisa, da dove telegrafava per 1 'invio immediato di un altro monoplano. Giungeva così in tempo per assistete al fulmineo imprevisto arrivo di Beaumont. |
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Beaumont a Roma Cambiato il motore a Nizza, il Beaumont, dopo essersi ben riposato, partiva alle 3,50 giungendo a Genova alle 6,45 e a Pisa .alle ore 9,25. . Ne ripartiva alle 12,55 e, con un grande balzo, passava su Civitavecchia alle 15,30, filando a 120 all'ora ed alle ore 16,3 passava sopra Monte Mario. Alle 16,10 atterrava ai Parioli.' Egli venne accolto a Roma come un trionfatore antico. Tutti avrebbero voluto abbracciare l'aviatore, che, in automobile, veniva sottratto al pubblico e portato all'albergo. Arrivato nel suo appartamento, una cosa sola chiedeva: un barbiere! Fu così intervistato, complimentato, mentre si faceva rassettare la barbetta ed i capelli. L'arrivo di Garros a Roma Partito alle ore 10,36, Garros atterrava una prima volta a Castiglion della Pescaia, per provvedersi di benzina, ed una seconda volta a Palo, per cattiva carburazione alla quale rimediava, riprendendo poi il volo alle 16,48. Con ampio giro attorno al Campo dei Parioli, atterrava di fronte alle tribune, alle ore 17,20. La folla invase il prato e fu uno sventolio generale di bandiere e fazzoletti: Garros resta immobile seduto sul suo apparecchio! L 'entusiasmo della folla, di quella folla di cui era il beniamino fin dalla sua partenza, e che lo avrebbe voluto, dopo tutta la serie ininterrotta di peripezie, salutare primo a Roma, non lo scuote: egli è in uno stato di depressione nervosa.: Viene aiutato a braccia ascendere e condotto nella cabina della presidenza della Società delle corse, dove, festeggiatissimo, prende un po' di ristoro. Seguirono l'incontro fra Garros e Beaumont, i saluti del Petit Journal alla Stampa italiana per mezzo di un messaggio e la risposta di Barzilai a nome della Stampa italiana. |
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Vidart aveva lasciato Genova e nella giornata era arrivato a Pisa, da dove s'innalzava nuovamente per raggiungere Roma: un altro
incidente lo faceva atterrare a Cecina. Sesta giornata: 2 giugno 1911. Per gli aviatori Frey e Vidart fu giornata di sosta. Il Sindacato dei giornalisti aveva stabilito, a nome di tutta la stampa di Genova, di offrire una grande medaglia d'oro a quell'aviatore che, partito da Parigi verso Roma, avesse toccato primo il suolo italiano. La medaglia fu quindi assegnata all'aviatore Garros. Settima giornata: 3 giugno 1911. Frey parte da Pisa alle 5,15 e giunge alle 8,31 a Palo di Roma, avendo sbagliato la rotta. Egli proseguiva poi per Maccarese e atterrava. Viene a Roma in automobile, per studiare il percorso, e riparte alle 18,25, prendendo terra ai Parioli alle ore 18,50. Vidart, anch'egli partito da Cecina nel pomeriggio, è costretto a prendere terra ad Orbetello. Ottava giornata: 4 giugno 1911. Completo riposo. Nona giornata: 5 giugno 1911. Vidart giunge a Roma alle ore 9,14. La classifica ufficiale La classifica ufficiale del grande volo restava fissata nel modo seguente, con il relativo ammontare dei premi guadagnati dagli aviatori: |
1° Beaumont (Conneau) 2° Garros Roland 3° Frey Andrea 4° Vidart Renato |
a Nizza 59.000 lire; a Roma altre 50.000 lire a Nizza 25.000 lire; a Roma altre 20.000 lire a Nizza 13.000 lire; a Roma altre 10.000 lire a Nizza 10.000 lire; a Roma altre 10.000 lire |
totale L. 109.000 totale L. 45.000 totale L. 23.000 totale L. 20.000 |
Globoil . |
La gara avrebbe dovuto continuare da Roma a Torino. Tutto era predisposto ma solamente
Andrea Frey tentò l'impresa che fallì a causa della nebbia. Lunedì 12 giugno, ore 9,35. Frey s'innalzava da Roma ma sperduto nella nebbia, cadeva nella Macchia Grossa di Ronciglione, presso Viterbo. Egli rimase 13 ore senza alcun soccorso, fra i rottami del suo apparecchio con una gamba ed un braccio spezzati e le mandibole rotte. Egli si era salvato la vita a causa del casco e del terreno molle per le forti piogge. Al temerario aviatore fu dato un ulteriore premio di L. 10.000 ed una medaglia d'oro per il suo coraggio. |
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